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MeWe Abitare Collaborativo

MeWe Abitare Collaborativo: il segreto delle vision interconnesse di Natalia Ardoino e Lucio Massardo «Asentiv ci ha fatto staccare il nostro progetto dal muro e lo ha reso realtà» Squadra che vince non si cambia, ma si evolve. Lo sanno bene Natalia Ardoino e Lucio Massardo, coppia nella vita e nel lavoro che, dopo aver […]

MeWe Abitare Collaborativo: il segreto delle vision interconnesse di Natalia Ardoino e Lucio Massardo

«Asentiv ci ha fatto staccare il nostro progetto dal muro e lo ha reso realtà»

Squadra che vince non si cambia, ma si evolve.
Lo sanno bene Natalia Ardoino e Lucio Massardo, coppia nella vita e nel lavoro che, dopo aver intrapreso il percorso Asentiv, hanno deciso di realizzare un progetto che desse ampio respiro alle loro vision interconnesse: MeWe Abitare Collaborativo. Architetto ad estrazione sociale che ha fatto della correttezza il proprio biglietto da visita lei, visionario urbanista e osservatore con equilibrio lui, Ardoino e Massardo hanno trovato nel co-housing la massima espressione della loro creatività sempre al servizio degli altri e del bene comune: «Nella vita non si finisce mai di imparare e di mettersi in gioco – spiegano – Entrambi abbiamo percorsi professionali diversi, ma il nostro obiettivo è unico ed è stato proprio il metodo Asentiv a mostrarci la strada non solo con le tecniche, ma con l’indagine continua e il confronto con i pari derivato dalle riunioni di community».

Per Natalia Ardoino “fatale” fu il viaggio in Irpinia come volontaria di Protezione Civile con la Croce Rossa, ad un mese dal terremoto: «Avevo 18 anni – rivela – In quel luogo mi sono resa conto che le case non sono fatte di mattoni, ma degli oggetti e dei modi delle persone che le abitano; così, mi sono iscritta ad architettura ». A spingere, invece, Lucio Massardo a voler infondere un granello di giustizia nelle vite degli altri, l’esperienza dell’Apartheid vista durante la propria infanzia in Africa del Sud.

Quello di MeWe Abitare Collaborativo è un co-housing nuovo, inclusivo, lo spazio giusto per le persone giuste: «Durante il lockdown ci siamo resi conto di quanto non solo l’ambiente in cui si vive ma anche le persone con cui lo si condivide, faccia la differenza nelle nostre vite – sottolineano – Da qui abbiamo compreso quanto fossimo in linea con la realizzazione di questo progetto per creare la casa che si vuole, non quella che si trova, con la comunità giusta». Da Asentiv Ardoino e Massardo hanno appreso un metodo per trasformare un’idea in realtà: «È stato come unire i pezzi del puzzle – concludono – Per anni abbiamo tenuto affisso questo progetto su di un cartellone senza calarlo nella realtà; Asentiv ha fatto in modo che lo staccassimo dal muro e lo posassimo sul tavolo».

– Inkalce Magazine

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