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Affordable housing, homeless e un piano d’azione europeo

MeWe abitare collaborativo ha sempre un occhio di riguardo per ciò che l’Unione Europea produce in materia di diritto alla casa, anche se non strettamente connessi all’abitare condiviso o al cohousing. Riteniamo infatti che sia dalle determinazioni della UE che possano raggiungerci innovazioni capaci di stimolare politiche abitative capaci di produrre effetti apprezzabili sulla società. […]

L'Europa a favore degli homeless

MeWe abitare collaborativo ha sempre un occhio di riguardo per ciò che l’Unione Europea produce in materia di diritto alla casa, anche se non strettamente connessi all’abitare condiviso o al cohousing. Riteniamo infatti che sia dalle determinazioni della UE che possano raggiungerci innovazioni capaci di stimolare politiche abitative capaci di produrre effetti apprezzabili sulla società.
Lo scorso 4 marzo è stato lanciato il tanto atteso piano d’azione per l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali, a partire dai 20 principi chiave, tra cui anche il diritto all’alloggio (è il n°19). Il piano d’azione ha tre obiettivi principali da conseguire entro il 2030:
– almeno il 78% della popolazione di età compresa tra i 20 e i 64 anni abbia un lavoro;
– almeno il 60% di tutti gli adulti partecipi ogni anno ad attività di formazione;
– il numero di persone a rischio di povertà o di esclusione sociale diminuisca di almeno 15 milioni.

La vision di MeWe Abitare Collaborativo traguarda la casa come un bene più accessibile per molti affinché persone e famiglie possano occuparsi non solo di pagare il mutuo, ma anche a pensare ai propri sogni e bisogni evitando che le loro vite siano solo concentrate, e magari travolte, dall’assolvere al bisogno primario di avere una casa. E ciò vale sia per chi immagina una casa ordinaria e sia per chi, quella casa, la immagina in un cohousing.
Questa sembra proprio essere anche la vision della Commissione Europea laddove ammette che l’accesso ad alloggi a prezzi accessibili (affordable housing, ma anche social housing) è una preoccupazione crescente in molti Stati membri; tuttavia il piano d’azione appena approvato non è del tutto all’altezza di proporre un approccio coerente e completo in materia di alloggi.
Rispetto alla marginalità sociale e ai senzatetto (homeless), infatti, il piano sembra molto centrato nel voler varare, già nel secondo trimestre del 2021, una piattaforma europea per la lotta contro l’assenza di una fissa dimora capace di aiutare a condividere le migliori prassi e a individuare approcci efficienti e innovativi. Diversamente, a riguardo l’affordable housing, il piano d’azione non individua gli strumenti attuativi limitandosi a indicare la volontà di varare solo un’iniziativa pilota per 100 distretti di ristrutturazione allo scopo di promuovere alloggi a prezzi accessibili (affordable housing). Evidentemente, i tempi non sono ancora del tutto maturi.

Parlando della parte più vulnerabile della società, la proposta di istituire una “Piattaforma europea per la lotta ai senzatetto” è un passo importante per affrontare il problema degli homeless e le soluzioni saranno pronte da sperimentare; per poter funzionare correttamente c’è quindi un disperato bisogno di più alloggi sociali (social housing) dedicate all’inclusione sociale: dall’Housing First alle varie forme di abitare collaborativo (cohousing).
Sul punto, quindi, MeWe abitare collaborativo non può che mettersi a disposizione quale braccio operativo immobiliare a supporto dei soggetti che già attualmente prestano servizio nella lotta alla marginalità sociale.