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Il cohousing è un gruppo di persone, non una semplice casa.

Quando ci chiedono di dire, un po’ a bruciapelo, quale è davvero l’idea che vuol mettere in gioco MeWe abitare collaborativo, la nostra risposta è una variante di: “Non vogliamo realizzare semplice case, ma luoghi da abitare che facilitino le relazioni tra le persone”. Per noi il cohousing, ridotto all’osso, è proprio questo: una comunità […]

Quando ci chiedono di dire, un po’ a bruciapelo, quale è davvero l’idea che vuol mettere in gioco MeWe abitare collaborativo, la nostra risposta è una variante di: “Non vogliamo realizzare semplice case, ma luoghi da abitare che facilitino le relazioni tra le persone”.
Per noi il cohousing, ridotto all’osso, è proprio questo: una comunità di persone che abbiamo cercato di coltivare e che, poi, accompagniamo a realizzare la propria casa. Non fosse così, ci troveremmo a realizzare degli appartamenti con servizi, ma non dell’abitare condiviso.

Un cohousing è, quindi, un condominio abitato da una comunità intenzionale, costituito da 8/15 alloggi raggruppati insieme. In altri termini, per noi la comunità deve essere anche di piccole dimensioni.
È come il vecchio quartiere in cui, forse, anche tu che leggi sei cresciuto.
Tutti hanno case private, ma c’è anche un’ampia area condivisa, come una casa comune. Tutti hanno la loro cucina, ma in quelle comunità si pranza insieme un paio di volte alla settimana. Ci sono celebrazioni mensili o riunioni di qualche tipo: ognuno conosce bene i propri vicini di casa. È anche un ottimo posto per crescere i bambini poiché i membri della comunità si sostengono davvero a vicenda.
In un cohousing si diventa più verdi: ognuno può facilmente riutilizzare o riciclare articoli per la casa e abbigliamento e può condividere più facilmente l’auto, compostaggio, risparmio energetico molto più della media.

Chi abita in cohousing ha una casa un po’ più piccola della media a causa della presenza dello spazio condiviso. Il cohousing è bene sia intergenerazionale ed è molto popolare tra i genitori con bambini, ma c’è anche molto interesse da parte dei boomers per il cohousing senior, specificamente progettato per supportare il processo di invecchiamento e aiutarli a mantenere la loro indipendenza e stare fuori dalle case di cura.

Fondamentalmente un cohousing ricrea un vecchio villaggio, superando l’isolamento dell’ultimo mezzo secolo.

Ci sono vicini “che si sono scelti” durante gli incontri precedenti alla ricerca di immobili da ristrutturare, che si sono conosciuti pian piano o con la guida dei community makers. Tutto ciò li ha aiutati a essere vicini, a stare vicini e a riconoscersi vicini prima di essere vicini di casa.
Ogni gruppo dà vita alla propria dichiarazione di intenti da cui trae origine la comunità di cohousing.

Diciamo sempre che con MeWe abitare collaborativo hai “Più di una casa!”. Noi, infatti, non costruiamo semplici case, noi facilitiamo relazioni. Per noi di MeWe Abitare Collaborativo è importante porre al centro del processo di produzione di casa la costruzione della comunità dei residenti e non l’oggetto edilizio che viene costruito.