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Da cosa dipende il prezzo accessibile di un cohousing?

Più volte noi di MeWe abitare collaborativo abbiamo ricordato che un pezzo significativo della nostra mission è realizzare cohousing che abbiano prezzi accessibili. Spesso, però, parlando con persone ci rendiamo conto che la possibilità di rendere reale tale mission ci viene attribuita senza considerare i rapporti con la Pubblica Amministrazione. Rapporti che sono necessari. A […]

Più volte noi di MeWe abitare collaborativo abbiamo ricordato che un pezzo significativo della nostra mission è realizzare cohousing che abbiano prezzi accessibili.

Spesso, però, parlando con persone ci rendiamo conto che la possibilità di rendere reale tale mission ci viene attribuita senza considerare i rapporti con la Pubblica Amministrazione. Rapporti che sono necessari.

A questo punto è bene chiarire che le case “accessibili” costano lo stesso prezzo delle case sul mercato libero, fatta eccezione soprattutto per i sussidi al progetto. I sussidi sono fondi governativi, non una buona volontà imputabile solo ai nostri minori profitti o a finiture degli appartamenti meno costose.

A parità di tipologia edilizia, il costo per costruire un nuovo appartamento “economico” è più o meno lo stesso del costo per costruire un appartamento commerciale. Potrebbero esserci lievi scostamenti imputabili alle finiture e una piccola parte delle commissioni potrebbe essere cancellata per progetti accessibili, ma non sono queste componenti di costo che li rendono davvero “accessibili”.

La loro “accessibilità” deriva essenzialmente da sussidi governativi o finanziamenti a basso costo. E anche da immobili da trasformare che sono messi a disposizione con condizioni di estremo favore, se non gratuitamente, che si configurano quali ulteriori sussidi pubblici.

Le organizzazioni come le organizzazioni no-profit e come la nostra hanno la mission di fornire case al di sotto del mercato, quindi fanno “accessibilità” e, al contempo, richiedono fondi e sussidi governativi.

Ciò significa che pagano anche loro consulenti, progettisti, appaltatori, tasse comunali, interessi, tasse sulla proprietà e un intero elenco di altre cose. Pagano gli stessi costi per tutto ciò che riguarda il progetto e l’esecuzione dei lavori, solo che poi ricevono sussidi.

Quando i finanziamenti governativi non sono sufficienti a far sì che il prezzo finale sia inferiore a quello di mercato, il progetto non viene realizzato.

Quindi, se ci stai chiedendo di realizzare cohousing “a prezzi accessibili”, allora tutto ciò che stai facendo è letteralmente chiedere a tutti i livelli di governo di fornire più sussidi per quello specifico progetto.

Avendo lavorato sia su case non di mercato che su case di mercato, la nostra convinzione è che produrre cohousing non di mercato è molto più difficile: c’è la variabile in più del rapporto con la Pubblica Amministrazione e dei sussidi pubblici.