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Il Me e lo We nel cohousing: il caso dei servizi che si aprono alla comunità locale

Nel contesto del crescente movimento del cohousing, sempre più comunità intenzionali si stanno aprendo verso il mondo esterno attraverso la fornitura di servizi accessibili a tutti. Questa tendenza verso l’apertura verso l’esterno ha generato nuove opportunità per i residenti di vivere in uno spazio condiviso beneficiando della condivisione delle risorse con la comunità circostante. Cosa […]

Il Me e il We nel cohousing

Nel contesto del crescente movimento del cohousing, sempre più comunità intenzionali si stanno aprendo verso il mondo esterno attraverso la fornitura di servizi accessibili a tutti. Questa tendenza verso l’apertura verso l’esterno ha generato nuove opportunità per i residenti di vivere in uno spazio condiviso beneficiando della condivisione delle risorse con la comunità circostante.

Cosa sono i servizi aperti verso l’esterno nel cohousing?
Tradizionalmente, i servizi offerti all’interno delle comunità di cohousing erano principalmente rivolti ai residenti stessi. Tuttavia, sempre più comunità di cohousing stanno adottando l’approccio di aprire i propri servizi verso l’esterno, consentendo alle persone della comunità locale di usufruire delle risorse offerte.
I servizi aperti verso l’esterno nel cohousing possono assumere diverse forme. Ad esempio, una comunità di cohousing potrebbe avere una lavanderia condivisa o una cucina comune che può essere utilizzata sia dai residenti sia dalle persone esterne. Alcune comunità organizzano anche corsi ed eventi aperti al pubblico, permettendo alla comunità circostante di partecipare. Altre comunità aprono negozi cooperativi, offrendo prodotti e servizi accessibili a tutti.

Vantaggi dei servizi aperti verso l’esterno nel cohousing
L’apertura dei servizi verso l’esterno nel cohousing porta con sé numerosi vantaggi sia per i residenti sia per le comunità circostanti. In primo luogo, l’apertura verso l’esterno favorisce una maggiore interazione sociale e scambio di conoscenze tra i residenti e le persone esterne. Questo può portare a una maggiore diversità e arricchire la vita comunitaria nel cohousing.
In secondo luogo, l’apertura dei servizi verso l’esterno determina opportunità economiche per i cohousers. Ad esempio, l’apertura di un negozio cooperativo può generare entrate per la comunità intenzionale dei residenti. Inoltre, la condivisione di spazi come lavanderie o cucine può ridurre i costi per i residenti, rendendo il cohousing più accessibile da un punto di vista economico, almeno sotto il profilo dei costi di gestione.

Come i servizi aperti verso l’esterno migliorano il coinvolgimento della comunità
L’apertura dei servizi verso l’esterno nel cohousing può avere un impatto significativo sul coinvolgimento della comunità. Quando i servizi sono accessibili anche alle persone esterne, si determina un ponte tra il cohousing e la comunità circostante. Questo favorisce un maggiore scambio di conoscenze, esperienze e risorse tra i residenti e la comunità locale.
Inoltre, l’apertura dei servizi verso l’esterno promuove un senso di appartenenza e responsabilità condivisa tra i residenti e le persone esterne. Quando le persone esterne partecipano ai servizi offerti dal cohousing, si genera una maggiore consapevolezza della comunità e delle sue attività. Questo può portare a una maggiore solidarietà e sostegno reciproco tra la comunità dei cohousers e la società circostante.

Implementazione dei servizi aperti verso l’esterno nel cohousing
L’implementazione dei servizi aperti verso l’esterno nel cohousing richiede una pianificazione attenta e una gestione efficace. È importante coinvolgere attivamente i futuri residenti nella progettazione e nell’implementazione dei servizi, in modo da garantire che soddisfino le esigenze della comunità nel loro insieme.
Un aspetto cruciale da considerare è la gestione delle risorse. Quando i servizi sono aperti verso l’esterno, è necessario assicurarsi che le risorse siano utilizzate in modo equo ed efficiente. Ciò può richiedere la definizione di regole e procedure chiare per l’uso dei servizi da parte dei residenti e delle persone esterne.
Inoltre, è importante stabilire una comunicazione efficace tra il cohousing e la comunità esterna. Ciò può includere la promozione dei servizi attraverso i canali di comunicazione locali, la partecipazione a eventi e attività della comunità esterna e la creazione di partnership con organizzazioni locali.

Perché a un’amministrazione locale dovrebbe interessare investire in progetti di abitare collaborativo?
A questo punto possiamo avere qualche elemento in più per argomentare le ragioni suscettibili di indurre un’Amministrazione pubblica a investire in progetti di cohousing:
• le esperienze di abitare collaborativo diventano dei presidi di welfare per la comunità circostante, delle antenne attraverso le quali intercettare cambiamenti nel quartiere, nuovi bisogni, fragilità, ma anche nuove opportunità;
• le esperienze di cohousing diventano presidi anche per l’animazione delle comunità circostanti;
• maggiore attrattività di quel paese / territorio per giovani e giovani famiglie;
• facilitano l’insediamento di giovani e famiglie in un’ottica di lungo periodo favorendo una maggiore stabilità e radicamento rispetto a fenomeni come quelli dello spopolamento (aree interne) o dell’alto ricambio di popolazione (aree urbane);
• possono così realizzarsi progettualità di micro-inclusione di persone fragili (ad es. disabili, ma non solo) che vengono inserite in contesti protetti;
• svolgono una funzione politica rispetto a un tema oggi riconosciuto come particolarmente urgente;
• diventano occasioni per rigenerare (e non solo riqualificare) immobili di proprietà pubblica attualmente abbandonati.

Conclusioni
L’apertura dei servizi verso l’esterno nel cohousing offre numerosi vantaggi per i residenti, le comunità circostanti e l’ambiente. Questa tendenza sta ridefinendo il concetto di condivisione e cooperazione nella vita quotidiana.
Riflettere sul valore generato dalle esperienze di abitare collaborativo obbliga a mettere insieme due dimensioni, il valore per chi vi partecipa (il “Me”) e il valore per il resto della collettività e del territorio (lo “We”). La casa che pensiamo noi di MeWe abitare collaborativo è una questione di relazioni… non solo private ma anche pubbliche.