Ecosostenibile. Un termine che da anni, ormai, è entrato a far parte del nostro vocabolario quotidiano, vuoi per scelta vuoi per una sempre più sentita necessità. Ma cosa significa ecosostenibile? L’enciclopedia Treccani ci ricorda che ecosostenibile vuol dire “di manufatto (costruzione, edificio, installazione, ecc.) o di forma di sviluppo, compatibile con le esigenze dell’ecologia”. Per Ecologia, ovviamente si intende “la Scienza che ha per oggetto lo studio delle funzioni di relazione tra uomo e natura”. Due concetti che non dobbiamo dimenticare quando parliamo anche di casa ecosostenibile; una dimora, infatti, non deve rispettare solo l’Ambiente in termini di materiali, ma anche in ottica sociale, comprendendo a più ampio raggio l’ambiente-uomo. Un leit motiv che MeWe abitare collaborativo ha fatto proprio trovando una perfetta chiave di lettura nel cohousing ecosostenibile ovvero nella realizzazione di una casa a misura di nucleo abitativo rivalutando l’esistente o plasmando la casa secondo i dictat imposti da madre natura e dei suoi futuri residenti. L’insieme abitare, infatti, si deve eco-sostenere per diventare il luogo in cui far riposare l’anima dopo una lunga giornata di lavoro, di scuola o di socialità esterna.
Cos’è una casa ecosostenibile
Si tratta di una dimora costruita con materiali che hanno un ridotto impatto sull’ambiente circostante; non solo. Anche gli impianti volti ai consumi devono essere ecosostenibili per poter definire tale una abitazione. Ecco quindi che si dovrà privilegiare l’energia rinnovabile per riscaldare gli ambienti, installare elettrodomestici a basso impatto energetico, massimizzare l’efficienza diminuendo gli sprechi. Ecco perché è possibile dare nuova vita a strutture preesistenti sfruttando anche incentivi statali e non solo in un’ottica di miglioramento abitativo totale. MeWe abitare collaborativo, tuttavia, non ritiene che ecologia ed ecosostenibilità facciano rima solamente con risparmio ed efficientamento energetico. Come esplicitato anche nell’articolo “Il cohousing va bene, ma non dimentichiamoci della transizione ecologica… Quella giusta”, è corretto pensare ad un’efficacia green capace di assicurare che le disuguaglianze non siano aggravate mentre si diventa più sostenibili dal punto di vista ambientale, non lasciando quindi indietro nessuno, tantomeno chi fatica a pagare le bollette (riflessione che stride fortemente con gli ultimi provvedimenti presi dal Governo Italiano in questi giorni).
Cohousing ecosostenibile
Come detto poc’anzi, una casa deve essere ecosostenibile grazie anche alle persone che la abitano e deve essere accessibile: per dimensioni, costi e vivibilità. Dimore con ampi spazi possono essere condivise da più nuclei famigliari al fine di contenere le spese, sfruttare gli ambienti al meglio e godere di uno prezioso scambio relazionale.
Oltre ad avere un impatto sociale virtuoso (questa pandemia ci ha insegnato quanto il concetto di vicinanza risulti fondamentale per l’essere umano), l’abitare condiviso e il cohousing permettono di ridurre fortemente i costi del suo nucleo di appartenenza non solo per quanto riguarda affitti e proprietà. Le prime esperienze in Italia, ma anche negli Stati Uniti, dicono che a regime si può ottenere un risparmio fino al 10 – 15% sulla spesa media mensile delle famiglie a seconda di cosa si decide di condividere in comunità e in base a come si sceglie di organizzarsi.
Il nostro approccio, quello di MeWe Abitare Collaborativo, parte sempre dal nucleo, dalle persone per progettare uno spazio di vita davvero ecosostenibile. (MT)