C’è una scena nell’immaginario hollywoodiano che viene a volte utilizzata come punto di riferimento di cose che si allineano e di vita comunitaria che si perfeziona. È la scena del fienile in “Witness”.
Mi auguro che anche tu ricorderai quel vecchio film di Peter Weir del 1985 ambientato in una comunità Amish, con Harrison Ford e Kelly McGillis. Qui ci limitiamo a introdurre qualche elemento sul perché quella scena interessa così tanto anche chi, oltre ad aver visto molto cinema, si occupa di cohousing.
Nel film, l’intera comunità si riunisce per realizzare un fienile in un solo giorno. Sì, è quella la scena in cui viene mostrato nei minimi dettagli come gli Amish costruiscono fienili che durano anche 150 anni. Ed è quello il momento in cui si capisce bene che stiamo assistendo anche, o soprattutto, a un evento sociale in cui i partecipanti di tutte le età, oltre a lavorare per il fienile, hanno cucinato, mangiato, bevuto, flirtato: è molto di più del costruire una semplice struttura per il bestiame.
È davvero il massimo della collaborazione umana terrena, almeno nel modo in cui è rappresentato da Hollywood. Ognuno ha dato quello che poteva e la reciprocità nel dare era implicita: da qualche parte in futuro, potresti aver bisogno di un fienile per la tua fattoria. Oppure non avrai bisogno di un nuovo fienile per altri cento anni: hai aiutato a realizzare quel fienile senza alcuna aspettativa di reciprocità. Hai dato perché dare è buono e approfondisce la nostra connessione con le altre persone.
Per chi si occupa di cohousing è la costruzione del legame comunitario sottesa alla realizzazione del fienile ciò che interessa veramente. Può un gruppo di persone riunirsi e far nascere una nuova costruzione quando ha bisogno di aiuto per crescere? E rendere quel momento anche un evento sociale arricchente?
Suppongo che alcuni progetti Kickstarter e Gofund Me si qualifichino come realizzazioni di fienili virtuali. Ma è lo stesso che presentarsi di persona e rimboccarsi le maniche, sudare? No certo che no. Abbiamo bisogno di materialità; realizzare una costruzione rende tutto molto più potente.
È questo ciò che noi di MeWe abitare collaborativo abbiamo in mente quando diciamo che la nostra mission è far diventare le famiglie imprenditrici di sé stesse. Abbiamo proprio la volontà di far partecipare i futuri cohousers alla realizzazione del loro cohousing, lungo tutto il ciclo edilizio, perché è quella la fase più potente per costruire la loro comunità intenzionale.
Come la realizzazione del fienile di Witness, essere protagonisti della realizzazione di casa propria senza delegare nessuno, ma essendo solo accompagnati da chi tecnicamente ha più risorse, è capace di forgiare partnership improbabili e comunità inaspettate capaci di raggiungere obiettivi enormi. Questa profonda collaborazione è davvero capace di portare alla luce nuove risorse delle persone precedentemente non utilizzate.