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Un cohousing non è solo lo spazio condiviso…

Nello post sul blog di due settimane fa, tra le linee evolutive della casa che si possono riscontrare dalla più recente produzione edilizia in molti Paesi occidentali, notavamo l’esistenza di una serie di “lavori domestici” che seppur imprescindibili vengono eliminati dalle nostre case per essere più utilmente condivisi. Tra i tanti servizi che possono essere […]

@schemataworkshop.com

Nello post sul blog di due settimane fa, tra le linee evolutive della casa che si possono riscontrare dalla più recente produzione edilizia in molti Paesi occidentali, notavamo l’esistenza di una serie di “lavori domestici” che seppur imprescindibili vengono eliminati dalle nostre case per essere più utilmente condivisi.
Tra i tanti servizi che possono essere centralizzati nelle varie forme di abitare condiviso, questa settimana siamo andati a curiosare in qualche cohousing per vedere cosa succede a una funzione tipica di una common house: la lavanderia.

Guardare da vicino come molte comunità intenzionali usano la lavanderia ci fa capire bene come vivere in un cohousing non sia solo una questione di spazi condivisi ma anche di comportamenti che cambiano. Cambiano per diventare anche più efficienti e possono cambiare perché alla base della realizzazione di un cohousing c’è un grande lavoro di formazione di quella specifica comunità intenzionale.

In tutte le comunità che funzionano davvero, infatti, l’uso della lavanderia non è il lavarsi i propri panni sporchi prenotando l’orario della lavatrice. Questa sarebbe una modalità tipica di una comunità poco coesa e, probabilmente, che ha lavorato poco su se stessa.
Vediamo, invece, come una vera e propria comunità intenzionale usa la lavanderia comune di un cohousing.

Come funziona in un esempio: Filippo, prima di andare in farmacia, porta il bucato alla casa comune e scopre che la lavatrice è impegnata a lavare il bucato di Barbara che, nel frattempo, è in riunione in una videocall.
Filippo ordina la sua biancheria nel numero appropriato di ceste, mette in fila le ceste con le istruzioni di lavaggio prescritte (temperatura/ciclo dell’acqua, quantità di detersivo e richiesta di asciugatura) e se ne va in farmacia.
Claudia arriva dopo aver portato il suo cane dal veterinario e scopre che il ciclo di Barbara è completo e dispone il carico nell’essiccatore. Il carico di Filippo viene quindi inserito nella macchina seguendo le istruzioni di lavaggio fornite. Quindi Claudia ordina la propria biancheria e posiziona la sua cesta in fondo alla fila.
Finita la videocall, Barbara torna a ritirare i suoi vestiti asciutti, trasferisce il carico di Filippo dalla lavatrice all’asciugatrice e avvia il carico di Claudia nella lavatrice. E così il ciclo del lavaggio in quel cohousing può continuare per tutta la giornata, senza che nessun abbia mutato i propri tempi di vita grazie alla mutua collaborazione tra i vari cohousers

Ecco perché per noi di MeWe abitare collaborativo un cohousing non inizia dall’immobile da riusare ma dalla formazione della futura comunità dei residenti: in questo c’è il maggior valore che possiamo offrire…